Author of many books, including Friendly English (bestseller) and Friendly Shakespeare, both published by Sperling and Kupfer. 

Other books published on English and American literature.

I write my own scripts on Shakespeare and also anything to do with aspects of the English language (university and non). 

Podcasts too!

All You Can Speak

– Podcast (written by me and presented with Carlo Annese – Charlie – for Storytel)
Aim: to teach English vocabulary to post-intermediate Italian learners of English.

To listen to the podcast: here

Friendly Shakespeare

An occasionally satirical look at Shakespeare and his works, (mostly in Italian!). 

Chapter on Romeo and Juliet:

 

Sommario per i somari

Una storia che appassiona! Siamo a Verona, d’estate, alla fine del Duecento, e fa il solito caldo porco da Pianura Padana. Da tempo immemore due nobili famiglie – i Montecchi (Monta-gues) e i Capuleti (Capulets) – sono ai ferri corti, non si capisce per quale motivo. D’altra parte sono italiani, no? Sangue caldo,
famiglie faziose, vendette eccetera. E se non c’è un motivo bastainventarselo. 

Quando in piazza scoppia l’ennesima rissa fra alcuni servi delle due famiglie, interviene lo sdegnato Principe Escalo che minaccia i due vecchi capifamiglia di condannarli alla pena capitale nel caso di ulteriori tafferugli, e tutti vanno a casa con le code di gambero. Buone!

Romeo, il giovanissimo figlio di Montecchi, è innamorato perso di Rosalina, ma è una causa persa: «One fairer than my love? The all-seeing sun ne’er saw her match since first the world begun», esclama (I,ii,94-95). E lei? Non dice niente – forse vorrebbe sentire la versione in italiano: «Una più bella del mio amore? Il sole che vede tutto mai ha visto la sua pari dall’inizio del creato». Ora capisce… 

Bava alla bocca, Romeo non vuole darsi per vinto, e fa un po’ pena. È piena di spine, la Rosalina, ma lui, entusiasta, si apposta, si accosta e tasta il terreno… E lei? Niente, è maldisposta, fin troppo casta. È un amore non corrisposto. Che fare?

Be’, c’è una festa! Evviva! Il vecchio Capuleti, padre padrone della giunonica Giulietta (non ancora quattordicenne), organizza un bel ballo in maschera e invita tutte le belle donne di Verona, compresa la Rosalina. Ci va anche Romeo, insieme a Benvolio, suo cugino, che lo vuole tentare con altre donne: «Compare her face with some that I shall show and I will make thee think thy swan a crow», dice. («Compara il suo volto a quelli che io ti mostrerò, e ti farò capire che il tuo cigno è un corvo»). Alla festa ci saranno anche Mercuzio, un amico del cuore di Romeo, e il giovane Paride, un nobile di Verona, parente del grande Principe: fra un anno o due il buon Paride potrebbe andare bene per Giulietta, pensa il Capuleti, e l’idea non dispiace neanche alla madre della ragazza e neppure alla sua nutrice.

Ma come diceva Robert Burns: The best laid plans of mice and men often go astray… ovvero, anche le cose programmate per il meglio possono andare a catafascio.